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Lo spirito del sole
Stavamo facendo colazione; è Natale. È il giorno in cui
il sole rinasce e infatti le giornate cominciano ad allungarsi e in tutto il
mondo questo avvenimento viene festeggiato in modi diversi. Qualcuno
addirittura pensa che molti anni fa in questo giorno un qualche dio fosse sceso
sulla terra per l’uomo. C’è chi lo chiama Gesù, chi Budda, chi Krishna,
Dioniso, Zoroastro, Horus, insomma ognuno lo chiama e lo immagina a modo suo ma
per molte cose sono identici: hanno tutti dodici fratelli, amici o discepoli (sì
dodici come i mesi dell’anno) e sono nati da una vergine. Cosa vuol dire
vergine? Diciamo che il papà di tutti questi dei era la forza, come Anakin Skywalker
che è nato dalla forza, senza papà…ok?
Per me semplicemente il sole quando è apparso ha reso la
vita possibile per tutti, uomini e animali. Uno dei tanti che permette e ha
creato la vita. Il sole ha tanti raggi e magari tutti questi dei sono esistiti
tutti ma sono diversi tra loro perché stavano in posti diversi, perché ogni
raggio è diverso forse, o forse a seconda di dove cada crea o si trasforma in
cose o divinità diverse. Sì bimbi, magari qualcuno di questi è semplicemente un
dio alieno come in Dragon Ball. Tutto può essere se vogliamo. Forse è dai raggi
del sole che nascono tutti gli spiriti ed è il rapporto tra spiriti, natura e
esseri viventi ciò che noi chiamiamo “vita” e su cui non si può dire altro
poiché è un’altra di quelle cose che non si possono capire o risolvere come un
problemino di matematica. Qualcosa possiamo capirla, su qualche altra dobbiamo
affidarci alla fantasia, a ciò che proviamo.
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Rapporto tra spiriti e uomini
Abbiamo detto che gli spiriti vogliono la nostra energia
e che allo stesso tempo noi uomini possiamo ricevere energia da loro. L’energia
degli spiriti negli uomini diventa magia, l’energia degli uomini nel mondo
degli spiriti anche.
Diciamo che l'energia ha bisogno, come il respiro, di
rigenerarsi continuamente. Il lavoro di spiriti e uomini fa ciò.
Gli spiriti possono aiutare perché donano un’energia
magica ma dobbiamo anche ricordare che gli spiriti non possono vivere al nostro
posto e renderci supereroi fantastici. Sappiate che mentre vi donano la loro
energia si stanno prendendo la vostra. È giusto capire come comportarsi con gli
spiriti. Ci possono aiutare come noi possiamo aiutare loro ma non dobbiamo
confondere la nostra esistenza con la loro.
È importante capire ciò perché gli spiriti possono
aiutare così come mettere i bastoni tra le ruote. Cercherò di spiegarvelo
facendo degli esempi.
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Spiriti – come non comportarsi
Eccovi una storia che ci aiuterà a capire come non
comportarsi con gli spiriti.
Un giorno un uomo attirò l’attenzione di uno spirito
molto potente (gli spiriti sono così, come dei gatti che vivono diffidenti tra
noi ma di cui potremo attirare l’attenzione col gioco per esempio – muovendo un
filo tra l’erba – o attirandoli col cibo). Questo spirito è comunemente
chiamato spirito della Forza.
Successe che questo spirito attratto dalle abilità di
quest’uomo entrò nel suo corpo e gli fece compiere azioni eroiche, quasi
miracolose. Quest’uomo si convinse di essere un dio tra gli uomini, un
supereroe. Capì come attirare lo spirito della Forza che veniva effettivamente
molte volte a fargli visita spesso perché quest’uomo riusciva a sviluppare un’energia
che lo spirito gradiva molto. Lo spirito diventava sempre più potente e l’uomo,
sembrava, anche. In realtà quest’uomo era diventato schiavo dello spirito della
Forza senza neanche rendersene conto.
Da quando si svegliava pensava sempre e solo alla forza;
a come diventare più forte, a come comandare, vincere, trionfare, diventare un
supereroe per tutti, soprattutto a come far sì che sempre più persone avessero
paura di lui; volle poco per volta diventare il Re degli uomini. Quello che
successe è che lo spirito della Forza, senza che lui se ne accorgesse, lo stava
poco per volta abbandonando. Non lo trovava più interessante e forse perché
quest’uomo, a furia di cercare la forza, aveva dimenticato il resto della sua
vita. Ormai tutti erano intimoriti da lui, ne avevano paura, ma nessuno lo
amava più ed era diventato solo. Anche lui non amava più nessuno.
Amava solo la sua forza e diventava sempre più cattivo.
Cercando continuamente l’aiuto dello spirito della Forza e, così facendo, si
mostrò debole ai suoi occhi, Cosa vuole
quest’uomo da me? Perché mi cerca sempre? Non ha più nulla da offrirmi.
Pensò lo spirito della forza che venne poi distratto (bimbi ATTENZIONE,
ricordate sempre sempre sempre: gli spiriti si distraggono molto facilmente e
non gradiscono essere ingabbiati né essere cercati troppo) da un uomo poverello
poverello che tutti trattavano male. Sfortunatissimo ma comunque felice della
propria vita; con moglie, figli e tanti amici che gli volevano bene, Non importa ciò che succede, non importa se
faccio un lavoro brutto e sono povero; ciò che ho mi basta per vivere e con
l’affetto e la gioia di vivere dei miei cari la nostra vita è comunque
splendida. Prima o poi sarò forse anche più fortunato, sennò andrà benissimo
anche così. Questo pensava quel pover’uomo e questi pensieri attrassero non
poco lo spirito della Forza che abbandono l’uomo che voleva diventare il Re
degli uomini e comandare su tutti per aiutare quel poverello che aveva molta
più energia da donargli.
Lo rese ancora più felice, e cercò di instaurare con lui
un patto, gli promise di aiutarlo sempre e ovunque, di donargli quella forza
che nessun’altro poteva avere. Di diventare magari lui stesso il Re del mondo,
il poverello rispose così, Ti ringrazio,
spirito della Forza. Ti sono grato non per la forza magica che mi hai donato
per avermi confermato che sono meritevole, che c’è altro oltre la ricchezza o
la povertà. Io non son fatto per comandare e non mi interessa ma spero di non
offenderti con le mie parole. E in questo modo rispose lo spirito della
Forza, Fa’ come credi, a ognuno il suo.
Per quanto mi riguarda è stato bello giocare insieme e ti sono grato per non
volermi toccare, per non volermi ingabbiare, è sempre spiacevole per noi
spiriti. Rimarremo amici e chi sa, forse un giorno tornerò e poi è chiaro, vedo
quanti spiriti vogliono avere a che fare con te, forse neanche loro – disse
guardandosi intorno – mi permetterebbero
di farti mio.
Perché, bimbi, chi si affida a uno spirito solo ne
diventa schiavo e finisce poco per volta per non esistere più.
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Parassiti o simbiosi?
Un giorno due spiriti (due fra i più potenti e presenti
tra gli uomini) si stavano parlando. Uno di questi spiriti rimproverò all’altro
di usare gli uomini, di renderli schiavi per i suoi scopi, di usarli come
burattini per poi abbandonarli nella loro miseria. Questo spirito non vive tra
gli uomini ma, un po’ come lo spirito del Sole vive tra gli uomini senza avere
a che fare con loro direttamente. L’altro spirito gli disse che ciò diceva non
era giusto e glielo spiegò, Quando io (o
un altro spirito come me) entro nel corpo di uomo non è mai a caso e se mai ci
fosse sfruttamento sarebbe un reciproco sfruttarsi; si chiama simbiosi.
Nessuno spirito entra a caso in uomo. Quell’uomo deve
avere certe caratteristiche. Per esempio, uno sportivo che ha la fortuna di
attirare uno spirito che gli farà compiere azioni da campione sarà stato prima
bravo lui a rendersi interessante per quello spirito. Si sarà allenato in un
certo modo, si sarà innamorato del suo sport e lo farà perché lo diverte, lo fa
star bene. Ci sono poi dei casi in cui questo sportivo (o questo musicista o
scienziato o chi lo sa) mentre fa le sue cose entra in un meccanismo che non sa
comprendere bene ma che rende quasi magico ogni suo movimento. Sì!!! Ci sono
riuscito! Penserà la prima volta. E poi, Ma come ho fatto? Penserà la seconda
volta. Poi si renderà conto che a volte (e non sempre) quando è ben allenato ed
è sereno nella sua testa, nei suoi pensieri nelle sue fantasie troverà una
calda corrente che una volta seguita renderà i suoi movimenti e i suoi pensieri
quasi magici.
Bimbi, gli spiriti con cui avete a che fare voi e che
avete imparato a conoscere (come lo spirito della Settimana e lo spirito dei
Sogni) funzionano nello stesso modo.
Federico, quando fai tutto bene, quando fai il bravo a
scuola, non fai troppi capricci a casa magicamente la settimana scorre
piacevolmente. La notte dormirai senza svegliarti e fare brutti sogni e poi,
quando arriveranno il Sabato e la Domenica sicuramente ti divertirai
tantissimo. Lo spirito della Settimana e lo spirito dei Sogni ti sono diventati
amici e sono contenti di prendersi un po’ della tua energia lasciandoti in
cambio tanta forza e bei sogni.
Marcello, tu questi spiriti li hai già conosciuti e sei
stato bravo a diventare loro amico. Ora che sei più grande ti sei reso conto
dell’esistenza di tanti altri spiriti e spesso viene un po’ di paura perché non
è mai facile capire come avere a che fare con gli spiriti. Sono tutti molto
diversi fra loro. E quindi…se avrai fatto i compiti senza troppe lamentele
(troppe, perché un po’ è normalissimo), se senti che ti sei comportato bene e
ti sei impegnato ti accorgerai che quando fai capoeira è facile incontrare un
altro spirito, uno tutto nuovo e incredibilmente affascinante. Questo spirito
ti fa compiere acrobazie che non pensavi possibile. Ti sembra di essere stato
solo fortunato perché un giorno ti è riuscito e un altro no? Ti arrabbi e vuoi
ritrovare quei movimenti, vuoi compiere ancora quelle acrobazie? Bene. È
probabile che lo spirito che ti ha dato quella forza magica per compiere quelle
acrobazie ti abbia preso in simpatia. Allenati dunque, ma non sperare di
riuscire subito a fare tutto. Se qualcosa non funziona prova a calmarti e torna
ad allenarti sulle cose che sai fare. Torna a divertirti perché quando ti
diverti e non pensi più a volere per forza “la magia dello spirito” e sarai
nuovamente pieno di quell’energia che farà tornare lo spirito. Dopo un po’
imparerai sempre di più e non avrai bisogno di concentrarti particolarmente né
di avere bisogno di quello spirito per compiere tutte le evoluzioni che vuoi.
Le avrai imparate e magari quello spirito (o magari un altro ancora) tornerà
per farti fare altre cose che ti parranno “magiche”.
La vita è una danza tra gli spiriti; è un costruirsi
continuamente un mondo che sia divertente da svegli e coinvolgente e
confortante quando sognate. In questo modo si impara a vivere bene e per
sempre.
E non abbiate paura di sbagliare. Non abbiate paura di
non sentire nessuno spirito che vi aiuta. È un momento. È come quel male e come
quella sofferenza di cui abbiamo già parlato altre volte, come i mostri.
Servono per cambiare e, bimbi, ogni tanto è utile cambiare.
Siate come un terreno. Accogliete tutta l’esistenza in
voi. Il vento, il sole, le formiche, le talpe, le lumache, le volpi, le poiane.
Date frutti e lasciateli morire sapendo che i loro semi daranno altra vita.
Cercate una direzione, create un orto o un campo di fiori fantastico o non fate
nulla e lasciate che tutta l’esistenza vi scorra addosso senza far nulla, se
vorrete. Certamente se volete la compagnia dei frutti dovrete essere terra
buona per loro e sapere che se ci sono i frutti ci saranno anche talpe e
uccelli che li vorranno mangiare.
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Con lo spirito della Sofferenza
Vi racconto un’altra storia.
Per vari motivi in questa vita mi sono fatto amico lo
spirito della sofferenza. Non è un rapporto piacevole per me. Mi terrorizza ma
non gli scappo, anzi la mia paura fa sì che, sapendo che prima o poi arriverà,
lo vado a cercare.
Successe un giorno in cui stavo per litigare con una
persona che questo spirito (lo spirito della Sofferenza) intervenne. Volle
aiutarmi e lo fece a modo suo. Rubò la mia energia e, visto che gli sono
affezionato, mi lasciò un po’ della sua: energia difficile da capire e usare.
Prese la mia energia facendomi arrabbiare, dire parolacce, trattare male le
persone. Poi mi regalò un po’ della sua.
Ero in silenzio e non sapevo perché. Cercavo dentro me.
In silenzio. Smisi di essere arrabbiato fuori ma lo ero ancora tanto dentro.
Ero in silenzio perché lo spirito era in me e volevo capire il suo lavoro. Non
sapendo che fare decisi di domare la mia rabbia distraendomi, facendo qualcosa
che mi piacesse e non mi facesse pensare, Marcello facciamo un po’ di capoeira?
Il problema è che lui la sa fare, io no, mi diletto,
scimmiotto, mi faccio insegnare da lui. In mattinata avevo imparato a fare
qualche passo sulle mani. A staccare una mano da terra. Ero felicissimo… prima
di arrabbiarmi. Cercai quindi di ritrovare quella felicità, perché scacciasse
la mia rabbia. Ma ne avevo ancora troppa dentro me. Dopo un paio di ruote
(quella avevo imparato a farla bene da tempo) riprovai ciò che tanto bene mi
riuscì quella mattina: verticale sulle mani, uno-due-tre passi e poi…stacco un
braccio e…trac! Mi accascio per terra dolorante. Un forte dolore dalla schiena
fino al collo mi avrebbe bloccato per tre giorni. Mi ritrovai fermo e ancora
più rabbioso. Volevo vendetta. Avrei litigato ancora con quella persona che
prima mi aveva fatto arrabbiare ma il dolore non me lo permise.
Quel dolore fu forse il modo di manifestarsi dell’energia
dello spirito della Sofferenza.
Tornai a casa. Presi il telefono in mano pronto a
scrivere a quella persona quanto si fosse comportata male e quanto io fossi
arrabbiato. Non lo feci. Stavo troppo male fisicamente per concentrarmi e non
avevo voglia di litigare anche se ero ancora arrabbiato. I bimbi volevano
giocare e visto che papà non poteva muoversi tanto doveva vederlo almeno
sereno.
Cercai sincero consiglio nella notte che ebbe la grazia
di lasciarmi alle cure di Morfeo (che è uno spirito della nanna).
Il giorno dopo il lavoro dell’energia dello spirito della
Sofferenza (che già durante la notte mi aveva aiutato) era chiaro: mi aveva
donato il suo punto di vista. Mi vennero in mente le ragione della persona con
cui avevo litigato. Lui aveva i suoi motivi per arrabbiarsi come io i miei. Mi
fece ricordare quanti errori facciamo tutti e quanto fosse inutile non usare la
sofferenza per migliorarsi capire, che è semplicemente inutile vivere di
malumore. Piccola ma grande verità. Non volevo lasciare quel momento da solo
perché i problemi quando non vengono affrontati crescono sempre più. Presi
nuovamente il telefono in mano e stavolta scrissi ma le mie non furono parole
di rabbia. Dissi che mi ero arrabbiato. Che forse aveva esagerato ma che avevo
esagerato anch’io. Dissi che ci sono alcune situazioni della vita in cui è
normale arrabbiarsi. Ma dissi anche che ero contento del fatto che entrambi non
avessimo esagerato sapendo che sarebbe passata. Dissi che non era più
arrabbiato ed ero contento di quel litigio perché avevo imparato a conoscerlo
meglio.
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Storia di un campione e del suo spirito
C’era un campione quando era giovane papà che giocava a
basket. A me non è mai interessato un granché il basket ma questo campione lo
conoscevano tutti. Si chiamava Michael Jordan.
Michael Jordan era magico. Michael Jordan rimaneva fermo
per aria.
È andata così: un giorno uno spirito si ferma incantato
dalla sua grazia, dalla sua classe, dalla sua sfacciataggine. Volle regalargli
un momento e divertirsi con la sua energia.
Lo vedeva compiere quel movimento ai limiti delle
capacità umane. Passò tanto tempo a osservarlo incuriosito, affascinato.
Quell’uomo sembrava quasi rimanere fermo per qualche secondo. L'equilibrio tra
la sua spinta e la forza di gravità in quel momento è simile, uguale forse.
Poi una volta entrò nel suo corpo e gli permise davvero
di stare fermo in aria forse addirittura volare. Poi il loro rapporto si
consolidò. Il campione sapeva del favore dello spirito. Riusciva forse
addirittura a usarlo a suo piacimento ma sapeva anche che quella cosa l'avrebbe
potuto abbandonare in qualsiasi momento.
Poco per volta infatti lo spirito lo abbandonò perché si
infatuò di un altro sportivo e andò a regalare gloria a un altro. Fece di un
altro campione un eroe. Michael Jordan rimase fiero della sua amicizia con lo
spirito sapendo e sentendo che rimane sempre qualche traccia del passaggio di
uno spirito e averne fatto tanto uso cambiò la sua vita. Imparò la vita degli
uomini tra gli spiriti e forse potrebbe essere proprio questo uno dei tanti agognati
scopi dell'umanità. Forse è questa l'immortalità: costruirsi pezzo per pezzo il
proprio spirito. Un mosaico fatto di tanti rapporti con diversi spiriti. E
imparare a vivere tra gli spiriti e gli uomini, tra le gioie e le sofferenze,
tra la vita e la morte, il giorno e la notte come in una danza; un equilibrio
continuo tra dare e avere.
Quella sensazione particolare che provate quando
imparerete a conoscere l’azione dello spirito (quando sentite ogni vostro passo
sicuro, il vostro petto forte, le vostre decisioni sicure e le vostre azioni in
grado di creare quasi magie) è pura magia per il nostro mondo ed è la normalità
del mondo dei sogni e del mondo delle nuvole.
La via degli spiriti è ciò che ci libera dalle nostre
regole come probabilmente la via degli uomini è ciò che più fa divertire gli
spiriti. Uno cerca di volare, l’altro di camminare.
*
Bimbi, pronti per la nanna?
Oggi come promesso facciamo una gita fino alla spiaggia
del sole, Papà che cos’è la spiaggia del sole?
La spiaggia del sole l’ho vista pochissime volte e non ci
ho mai capito un granché sinceramente. Bimbi lo sapete che ci sono delle cose
che ci interessano anche se non le capiamo e poi, bimbi, bisogna sapere che
alcune cose non le possiamo conoscere come vorremmo ma le dobbiamo vivere e
basta. Una volta chiesi a un personaggio che incontro spesso in questi posti
che cosa fosse la spiaggia del sole. La spiaggia del sole è la spiaggia dove si
fa il sole, mi disse un giorno. Si fa il sole? E cosa vuol dire?
Non mi rispose; spesso in questo posto le domande non
hanno risposta, fino a che forse impareremo che farci domande non è sempre il
modo per avere le risposte. A volte le domande dobbiamo lasciarle lì dove
nascono senza dar loro retta…..segue in La spiaggia del Sole
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