Gli spiriti mostri
Spiriti della Fortuna e della Sfortuna, spirito del Sole,
mostri e spirito della Forza sono in qualche modo simili. Penso per esempio che
lo spirito del Sole sia il padre dello spirito della Forza (uno dei suoi
taaaanti figli) e il nonno dello spirito della Fortuna.
Ma ora come promesso parliamo solo dei mostri. Paura? Ma no,
dai! Anche perché sappiate che c’è una buona notizia: affrontare i mostri dà
solo premi.
Però se fosse finita qui che mostri sarebbero? Non devono
quindi farci paura? Eh no, sono mostri e fanno paura a tutti… sì, bimbi, li
abbiamo anche noi grandi, solo che gli abbiamo cambiato i nomi e le sembianze,
non hanno più artigli e fauci paurose ma sono spesso vestiti bene e possono
essere mooolto carini.
No, non spariscono mi spiace. Quella sensazione che avete
ogni tanto che ci saranno sempre, che vi perseguiteranno per sempre è vera,
pupini. Ma non temete sono come i mostri dei videogiochi. Una volta sconfitti
si vince il tesoro. Ma guadagnate al solo partecipare. Non è necessario
vincere. Si perde solo facendo finta che il mostro non esista o scappando.
Affrontarlo e perdere vi farà sentire meglio. Vi curerete dalle ferite, avrete
paura di perdere ancora ma intanto, senza che ve ne accorgiate, sarete
diventati più forti e, se mai capitasse di rincontrarlo, sarà diverso, avrete
imparato, sarete voi diversi.
Però vincere è comunque bellissimo. È come essere un re.
Avere i super poteri. Non si può sempre vincere ma vi assicuro che non
perderete neanche sempre.
Quindi non temete, avete un buon motivo per combattere e
un guadagno assicurato. A volte si perderà clamorosamente ma è normale abbiamo
a che fare comunque con i mostri non è facile.
*
Vivere con i mostri scappando e facendo finta che non
esistano porta dritti dritti alla creazione dello spirito della Sfortuna,
ricordate? Imparare a vivere con i mostri invece porta allo spirito della
Fortuna che è molto amico (forse è il figlio) dello spirito della Forza.
Gli spiriti, bimbi, sono come le carte di quel gioco che
se accoppiate bene tra loro aumentano la loro potenza.
Alla fine, i mostri sono anche loro degli spiriti. Che
però forse con voi, in questo momento, stanno facendo un po’ i monelli.
Alcuni spiriti mostri sono del tipo che ci portiamo sulle
spalle come uno zainetto. Ci danno i problemi più grossi. Sono il nostro
caratteraccio, quelle paure esagerate, quella timidezza incontrollabile,
quell’odio che ci nasce e che ci vuole tanto tanto tempo sudore e fatica prima
che se ne vada. Quei momenti in cui Federico grida e piange per qualsiasi cosa
gli diciamo perché ormai è arrabbiato, o quando Marcello cova rabbia e vendetta
per una cosa dovrebbe invece essere di poco conto. Quando papà, che poco prima
era calmo, va di colpo su tutte le furie e, come Howl, si trasforma in un
mostro muto e scuro in volto, o come quando la mamma si è stufata di sentire
capricci e trasforma il suo vestito da fatina diventando una strega cattiva.
Questi sono i mostri che ci portiamo dietro. Questi
mostri sono quelli che ci fanno avere il terrore, che ci fanno diventare i più
imbranati del mondo, che ci fanno sembrare tutto noioso e brutto.
Capita, eh?
Capita però anche che papà racconti storie
divertentissime e balli e canti insieme a voi e alla mamma come un pazzo.
Capita anche che la mamma, ancora col vestito da strega riesca con una magia e
con un sorriso a liberare il cielo dalle nuvole e, colpita da un raggio di
sole, torni ad essere una fatina carina. Che Fefè usi quel caratteraccio e la
sua testa dura che non lo fa fermare davanti a nulla per imparare una cosa
difficilissima per un bambino della sua età. E che Marcellino capisca che i
pensieri brutti e le paure ci rendono pesanti oggi ma ci faranno volare domani
vedendo, dall’alto, che tutti quelli che non avevano mai brutti pensieri stanno
ancora camminando seguendo le impronte salde e sicure dei passi che già
percorsero e che quelli non litigavano mai spesso non si vogliono più bene e
sono spesso anche noiosi.
*
Gli spiriti Mostri vogliono essere riconosciuti (non
tutti gli spiriti lo vogliono) ma rimanendo comunque nell’ombra. È come quando
voi vi travestite, giocate a spaventarvi, state facendo partecipare i mostri al
vostro mondo, per imparare a conoscerli, per averne meno paura, per sentirvi
come loro. Bene, bravi. Non pensate però di poterli conoscere troppo o che
possano non farvi più paura. I mostri devono far paura ed è necessario
conoscerli con un po’ di paura addosso. Conoscere un mostro guardandolo da
terrorizzati non serve a nulla, non lo conoscerete ma anzi è come se una volta
trovato gli metteste un’altra maschera addosso. Il contrario è una situazione
ancora peggiore: fare i duri davanti ai mostri. Ecco questo può essere davvero
pericoloso. Il mostro potrebbe davvero prendervi in antipatia e questo è bene
evitarlo, bimbi.
*
I mostri stanno ovunque bimbi, ma nella nostra spiaggetta
possiamo trovarli nel boschetto. È lì che si nascondono. Amano le ombre che si
creano in questo posto, il buio che in certi anfratti si forma. E poi nel
boschetto ci sono i sogni ed è spesso con i sogni (come molti altri spiriti)
che si presentano a noi.
*
Lo sforzo.
A cosa servono i mostri? Nella maggior parte dei casi per
imparare a sforzarsi. Il mostro richiede qualcosa in più. Che ancora non
conoscete che non avete imparato.
Ingannarli imparando a sconfiggere altri mostri che gli
stanno vicino che sono amici suoi come, per esempio, la vergogna, è molto
utile.
Respirate profondamente. Gonfiate il pancino e buttate
fuori l’aria piano piano e camminate. Prendete quel mostro che avete incontrato
nel boschetto e portatelo da qualche parte. Aiutatelo a respirare fategli
vedere un bel paesaggio. E mentre ci siete guardatevi anche voi attorno.
Ammirate anche voi il paesaggio. Prendete il sole con lui e poi fategli vedere
la cascata delle idee. Ci cadrà dentro, non potrà resistere al loro richiamo.
Le sente come prede. Ci si tufferà dentro e voi vi libererete, almeno per un
po’, della sua fastidiosa compagnia.
Il mostro è come il bozzolo del bruco prima di diventare
crisalide, una splendida farfalla. Il mostro è il cambiamento, ci serve come
motore; è solo un momento. Uscite da quel momento o sappiate che prima o poi ne
uscirete che non sarà per sempre perché tutto cambia continuamente e “per
sempre” non esiste. La vita senza mostri è morte. È vero, i mostri sono le
erbacce che non fanno crescere il vostro orticello, ma l’importante è che non
ne prendano il possesso per non soffocare i vostri ricordi. Un orto in cui non
crescono erbacce non diventerà mai un orticello magico. Non porterà alla vita
eterna e vi farà vivere senza magia. E una vita senza magia è una vita noiosa e
triste.
*
Ci sono mostri che subito terrorizzano poi diventano
nuove sfide, poi vecchi nemici, poi cari amici. Alcuni ce li portiamo dietro
tutta la vita. Quando li sogniamo dobbiamo portarli in un bel posto come la
spiaggetta e chiacchierarci un po’. Marcellino se ieri non avessimo litigato
(per colpa dei nostri due mostri che ci portiamo sempre dietro) non avremmo
parlato tanto e non avremmo capito tante cose belle. È forse anche questo il
lavoro degli spiriti: quando ti comporti bene ti aiutano in ciò che stai
facendo rendendo tutto magico. Io il mio mostro me lo porto spesso dietro. Ho
imparato a conoscerlo. A scusarmi quando mi fa fare il monello e a cercarlo
quando mi scontro con un altro mostro. A volte, quando imparate a conoscere il
vostro mostro vi può aiutare a sconfiggere un nuovo mostro con cui non vorreste
avere a che fare. Altre volte nonostante
tutto il nostro tempo il mostro si presenta come una malattia. Dobbiamo pazientare
e aspettare che passi e, mentre ci siamo, cominciare a cercare il tesoro che
nasconde.
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