sabato 16 gennaio 2016

4 - I ricordi e l'orticello



Papà, ma come funzionano i ricordi nella spiaggetta, se arrivano dal mare e non sono dentro di noi? E la spiaggetta è il mondo delle nuvole?
In un certo senso sì Marcello. La spiaggetta è un posto che noi creiamo nella nostra testa e da cui si può arrivare al mondo delle nuvole, che io chiamo Paradiso facile.
Ma perché “facile”, papà?
Perché funziona in modo facile facile; invece ora vi racconto come funzionano i ricordi nella spiaggetta.
Il tempo è diverso da come è da svegli. Un sogno che vi sembra più lungo di un giorno intero potrebbe durare un secondo in realtà. Il tempo, nella spiaggetta (e sì, anche nel mondo delle nuvole), scorre parallelamente, accanto, bimbi, al tempo sulla Terra anche se ci può sembrare più lungo. E le giornate composte da mattina-pomeriggio-sera o luce/oscurità esistono solo se le cerchiamo noi, se le creiamo. Avete capito? Vi faccio un esempio, sulla spiaggetta, non c’è mai il buio, è sempre giorno. La notte non arriva mai, perché la notte è un posto a parte che se vogliamo possiamo visitare.
Ma è possibile tornare indietro nel tempo, o andare nel futuro?
Come Trunks (un personaggio di Dragon Ball –  nda)!?
Sì Federico, diciamo in coro io e Marcello.
In un certo senso sì. Ma è difficile da spiegare. Diciamo che possiamo tornare in un momento del passato e vederlo da fuori. Da un altro punto di vista. Da calmi. Quell’evento, quella cosa del passato ora ci sembrerà diversa. Litighiamo col nostro migliore amico e poi ci rendiamo conto che lui aveva semplicemente paura, come noi.
Ma quindi nel mondo delle nuvole ci si trova tutti e come si fa?

*
I ricordi

Innanzitutto no. Non tutti si trovano nel Paradiso facile, bimbi. E questo perché dopo la morte non tutti vogliono VERAMENTE continuare a vivere. Vi sembrerà impossibile ma è così. Solo chi davvero si è creato tanti affetti e bei ricordi vorrà continuare a coltivarli.
Qui i ricordi sono diversi rispetto al mondo da svegli. Sapete, ricordate cosa o chi vi è familiare, ma, a meno che non desideriate rivivere quei momenti, quelle persone, ogni ricordo vi risulta quasi estraneo, come se non fosse vostro, come situazioni vissute da altri, storie lette o viste in un film o in un cartone. Alcuni invece, al solo pensiero vi faranno tornare in quel momento rivivendolo. Rivivrete tutto.
Ieri per esempio mentre ero al lavoro, un profumo mi ha costruito un ricordo lontano che ho rivissuto. Sono stato quindi proiettato nella spiaggetta. Sdraiato sulla sabbia, chiamato dal mare, attendo il ricordo.
Un’ombra veloce nei miei pensieri lavorativi, un’eco che mi porta nei suoi luoghi natii.
Ho rivissuto così un momento della mia vita.Come un sogno ad occhi aperti, bimbi. 
Ero piccolo, più o meno come Marcello ora, insieme allo zio, i nonni, Titta, Ilaria e la loro famiglia, Vania, Noemi e gli zii; eravamo tanti.
Stiamo andando alla Madonna del monte per fare un picnic e nel mio ricordo siamo già in cima; dopo la lunga salita, dopo tanta fatica e lagne da parte mia.
Arrivati in cima si sentono i grilli e il pungente profumo delle piante di mirto che, mescolato all’aria finalmente più fresca presente sulla cima del monte, e all’olezzo delle feci dei muli con le mosche intorno (aroma che, in questo scenario, diventa parte della gloria del ricordo, componente essenziale, irrinunciabile, di questa fragranza; un profumo inebriante, un luogo dell’anima, una certezza di immortalità), sconfigge la puzza dei miei capricci, quelli che fanno tutti i bambini (e io ne facevo parecchi!) tipo, Quando arriviamo? Ma io sono stanco? E che caldo fa? Io non sopporto tutti questi insetti! trasformando una giornata di pianto in un luogo per l'aldilà. È questa l'immortalità bimbi. Creare ricordi che vorrete vivere e rivivere all’infinito. Sono i luoghi del vostro mondo delle nuvole, del Paradiso facile. E solo gli spiriti possono farci comprendere come una giornata di capricci e pianti possa diventare un ricordo felice, una “casa” per lo spirito.

Questi ricordi “speciali” sono legati a ciò che in vita vi eccita, diverte, vi fa sentire quella sensazione strana allo stomaco, voglia di saltare, gridare e ridere. Le feste dallo zio, le vacanze al mare, i bagni in piscina, i salti e le acrobazie che compite tutto il giorno. Più ricordi e luoghi belli avrete da ricordare e più posti conosciuti vi accoglieranno nel Paradiso facile. Se non ne avete di questi ricordi, se crescendo li butterete via tutti, non ci sarà altra vita per voi perché non lo avrete desiderato VERAMENTE.
E vi accorgerete che questi “ricordi speciali”, questi ricordi-casa, non sono quelli che vi aspettavate, ma altri. Non sarà quel giorno in cui avete vinto la gara di corsa, vi siete buttati dallo scoglio più alto o avete preso il voto più alto a scuola. Ma quando in silenzio insieme attraversavamo la pineta per arrivare al mare, quando in macchina per andare a trovare i nonni i vostri ricordi si mescolano veloci alle immagini dei campi coi corvi e delle macchine – macchie colorate e rumorose. La vita diventa un soffice e confortante lenzuolino che voi non dovete far altro che tirare un po’ più su o anche far cadere per il troppo caldo.
La vita è un orticello di ricordi di cui dobbiamo prenderci cura. E questi sono i ricordi del nostro orticello che costruiscono il mondo delle nuvole, quelli sereni, non quelli vittoriosi. Perché la vita non vuole vittoria nè gloria ma uno specchio per osservarsi; che magari la faccia sembrare anche più bella.

*
L’orticello e la preparazione ai mostri

Una cattiva cura del vostro orticello porta spesso all’incontro di quelle entità che più ci terrorizzano ma che una volta conosciute si riveleranno meno paurose, forse addirittura simpatiche e ottimi alleati: i mostri.
Di cui parleremo però la prossima volta. E questo perché il primo lavoro del mostro è quello più odioso per noi. Farci paura da lontano, sentire che sta arrivando o potrebbe arrivare, aver paura della paura.
Abbiamo detto che ciò che vogliamo è divertirci e vogliamo farlo sempre tranne quando siamo impegnati ad imparare cose che ci servono per divertirci ancora di più? Bene, nei confronti dei mostri il primo lavoro da fare è quindi imparare a pazientare. Sapere che esistono, che se abbiamo il coraggio di non nasconderli sembreranno meno mostruosi e che possono dare dei doni, dei poteri fantastici, ma soprattutto che ora che non ci sono non dobbiamo pensarci (anche perché questo pensiero porta dritti dritti alla creazione dello Spirito della sfortuna che normalmente non esisterebbe ma che a volte noi riusciamo a crearci da soli – cosa da evitare –, ma anche di questo parleremo più in là).

Dunque, il primo compito: aspettare il prossimo racconto coi mostri avendo la forza di non pensarci.

Voltatevi e smettete di guardare tutte le erbacce che sono da togliere e i rami da eliminare perché non fanno passare il sole; vedrete attorno a voi lo spettacolo delle vostre passioni, un cielo stellato con i suoi pianeti e le sue costellazioni, i suoi soli, la placenta cosmica, il latte coi biscotti cosmico, i ripari di chi sa confortarvi, scogli bagnati dal sole in mezzo al mare, consigli nella tempesta, e poi il boschetto che diventa fitto e buio visto da lontano, con quei luoghi forse un po’ paurosi ma che, ebbene sì, siete eccitati dalla voglia di esplorare. E infine la spiaggia del sole, di cui per ora non diciamo altro ma in cui presto andremo. Ma non ora perché è ora di rientrare nell’abbraccio della notte, nel mondo dei sogni. Tornare al nostro volo leggero, divertito, casuale e fecondo, come il volo del polline. 

2 commenti:

  1. Beh, insomma non voglio ripetermi. Questa è, forse, la misura tua, il tuo stile di folletto, per la tua famiglia di folletti per una spiaggetta scespiriana (dopo quale tempesta?).

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  2. Ti ricordo di ricordarti che "La Madonna del monte" (Shimremal: in arberisco firmozioto) è ad Acquaformosa, sui monti di Acquaformosa dove i discendeti dei tuoi antenati parlano quellastrana lingua che è arbëresh e pregano in greco. é fondamentale.

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